Il ponte Corleone è un malato terminale, anzi no…sta male ed è sotto osservazione. Forse meglio dire: che sta male, ma alla fine si riprenderà. No, no… Ha la febbre, basta una Tachipirina e passa la paura. Anzi no, il ponte Corleone sta benissimo. Siamo noi che creiamo allarmismi. Il ponte Corleone è un gioiello dell’ingegneria moderna. Sul ponte Corleone si può transitare: basta dare un’occhiata prima di passare. Non lo dice lo scrivente, ma una riunione tecnica della Prefettura di Palermo: la relazione ha confermato l’esigenza di interventi urgenti ma dà al Comune la possibilità di alleggerire le misure già prese per la riduzione del traffico veicolare. Per il sindaco Leoluca Orlando è “una vittoria che conferma l’impegno dell’amministrazione comunale”. Per l’assessore comunale Maria Prestigiacomo. “La relazione della ditta Icaro Progetti – con il conseguente certificato di transitabilità – consente al Comune di alleggerire le restrizioni sul ponte con una nuova ordinanza”. Il ponte sarà transitabile per altri 5 anni, poi non si sa. Poi vediamo.
Dato che il ponte sta così bene, in questi tre mesi di inferno, ricorderete la prima limitazione lo scorso 23 dicembre nel giorno dell’Antivigilia, a cosa sono servite? A cosa è servito l’installazione della barriera New Jersey (29 dicembre)? A cosa sono servite le chiusure delle bretelle laterali? Le restrizioni, i limiti di velocità prima a 30 con autovelox, poi a 60 chilometri orari perché sbugiardati dalla stessa Icaro Progetti che aveva sottolineato come fosse necessario non appesantire il ponte con un carico eccessivo dato dal traffico veicolare. A che sono servite tutte queste ordinanze se alla fine va tutto bene? A cosa è servito restare incolonnati per ore, se alla fine il Ponte tutto sommato sta bene? E siamo noi che dobbiamo ringraziare loro perché hanno risolto il problema con il primo ponte autoriparante.
Il Comune ha messo a disposizione del Commissario straordinario Castiglioni risorse del Patto per Palermo che consentiranno di avere il progetto esecutivo entro giugno e di affidare i lavori ad imprese Anas, già individuate con accordi quadro, che potranno essere definiti entro la primavera del prossimo anno. Ma c’è un elemento che sin da subito permetterà di arginare l’emergenza sulla circonvallazione attenuando i disagi alla mobilità. Il tavolo tecnico consente di emanare una nuova ordinanza, dove la transitabilità “sarà soggetta ad alcune restrizioni – si legge -, due corsie di veicoli di 3,5 +3 metri disposte centralmente per ogni carreggiata con una limitazione di 40 tonnellate e di 50 chilometri orari”.